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Vademecum tesi di laurea

Vademecum tesi di laurea

VADEMECUM PER LA REDAZIONE DELLA TESI DI LAUREA

 

 

  1. L’assegnazione dell’elaborato avviene a valle di un incontroteso all’individuazione del tema di lavoro e del titolo della tesi.

 

  • Prima di contattare il relatore è utile aver letto i seguenti materiali: 1) il regolamento di Ateneo per la redazione delle tesi di laurea; 2) “Come si fa la tesi di laura” di Umberto Eco (1977), Bompiani.

 

  1. La ricerca bibliograficae la raccolta dei materiali costituiscono una fase fondamentale del lavoro di tesi. È fondamentale condurre una ricerca bibliografica sull’argomento raccogliendo quanto più materiale possibile presso le biblioteche o sulla rete. Si possono utilizzare le seguenti fonti:
  2. cataloghi OPAC per avere un’idea dei libri pubblicati;
  3. https://www.scopus.com/è una banca dati citazionale dell’editore Elsevier che contiene articoli di riviste, libri, atti di convegni;
  4. https://scholar.google.it/ è la versione di Google che cerca solo ed esclusivamente tra saggi scientifici;
  5. https://www.academia.edu/ social network in cui i ricercatori condividono i propri lavori;
  6. https://www.researchgate.net/social network in cui i ricercatori condividono i propri lavori;
  7. http://www.jstor.org/ (spesso qui gli articoli sono consultabili solo a pagamento);
  8. pagina personale di autori del settore interessato, a volte i ricercatori caricano i pdf dei loro saggi scaricabili gratuitamente.

 

  1. Dopo aver raccolto i materiali si potrà procedere a circoscrivere gli obiettivi del lavoro e quindi un indice articolato in capitoli e/o paragrafi.

 

  1. Rispettare le tempistiche e le scadenze previste dalle procedure: non è possibile inviare al relatore i testi in prossimità della scadenza.

 

  1. Per imparare a scrivere bene è importante studiare,ovvero leggere articoli o testi sull’argomento oggetto di indagine. Questo consente di acquisire un lessico molto ampio e a comprendere la struttura e i significati delle diverse tipologie di testo.

 

  1. L’indice, la bibliografia e le bozze dei capitoli devono essere inviati al docente esclusivamente in formato doc o docx.

 

  1. Prima di inviare i capitoli al relatore è fondamentale accertarsi di aver citato correttamente le fonti[1], verificare che figure e tabelle siano numerate e abbiano la didascalia. Essere certi che il linguaggio nella redazione della tesi sia adeguato, è fondamentale evitare i toni “giornalistici” o “trionfali”, ma scrivere in modo piano, tecnico e, se possibile, scientifico. Rileggere i capitoli scritti con calma, attenzione e senso critico.

 

  1. Tutte le figure e le tabelle devono avere numero, titolo, fonte e anno.

 

  1. Introduzione e conclusionisi scrivono alla fine della redazione della bozza. A esse va posta particolare attenzione.

L’introduzione mette in evidenzia l’argomento oggetto della tesi e gli obiettivi principali che si vogliono raggiungere con il lavoro, la rilevanza del tema oggetto di indagine e la struttura dell’elaborato, l'ambito e i limiti dello studio.

Le conclusioni rappresentano la “summa” del lavoro svolto, si torna sull’ipotesi di partenza per confermarla o confutarla e si fa sintesi dei risultati più significativi. Si possono anche evidenziare eventuali problemi rimasti aperti e si mettono in luce i limiti dello studio. Le conclusioni devono sottolineare l’importanza dei risultati e prospettare eventuali ulteriori sviluppi della ricerca. Dalle conclusioni si desume originalità e l’apporto personale del candidato. Le conclusioni devono armonizzarsi con l’introduzione, presentandosi come risposta alle domande poste al principio del lavoro.

 

  1. Copiare è vietato oltre che un reato! Pertanto, è necessario riportare SEMPRE tra virgolette le citazioni testuali, cioè le frasi copiate, inserendo una nota.

 

  1. Il lavoro sarà valutato da 1 a 7 punti in base ai seguenti parametri:
  2. Lingua italiana e proprietà di linguaggio.
  3. Completezza e accuratezza della ricerca bibliografica.
  4. Capacità di analisi critica delle informazioni e di lavoro autonomo.
  5. Aggiornamento dei dati e capacità di adeguata lettura/rappresentazione.
  6. Impegno profuso nella preparazione della tesi.
  7. Significatività dei risultati.

 

  1. LeggereUmberto Eco. Il celebre libro di Eco (1977) sulla redazione delle tesi di laurea costituisce, a distanza di quarant'anni dalla sua pubblicazione, un indispensabile punto di partenza per cominciare a lavorare alla tesi. In particolare: il capitolo 1, il paragrafo 1 del capitolo II, il paragrafo 1 del capitolo IV, i paragrafi 1 e 2 del capitolo V, le conclusioni. Per chiarire, di seguito è riportata una citazione dal testo che definisce alcune caratteristiche di un lavoro di ricerca scientifica.

Una ricerca è scientifica quando risponde ai seguenti requisiti:

  • La ricerca verte su un oggetto che sia riconoscibile e definito in modo tale che sia riconoscibile anche dagli altri.
  • La ricerca deve dire su questo oggetto cose che non sono già state dette, oppure rivedere con un’ottica diversa le cose che sono state già dette.
  • La ricerca deve essere utile agli altri.Un lavoro è scientifico se aggiunge qualcosa a quello che la comunità sapeva già e se tutti i lavori futuri sullo stesso argomento dovranno, almeno in teoria, tenerne conto.
  • La ricerca deve fornire degli elementi per la verifica e per la falsifica delle ipotesi che presenta e pertanto deve fornire gli elementi per una sua continuazione pubblica”. Umberto Eco (1977), Come si fa una tesi di laurea, Bompiani.


[1]In bibliografia andranno riportate tutte le fonti citate nella tesi o elaborato finale, scrivendo nel testo della tesi o dell'elaborato ad esempio (Bianchi 2012), e inserendo in bibliografia il riferimento secondo le norme editoriali e in generale secondo il seguente criterio:

  •  TESTI: Bianchi E. (2012), Internet & panini, EGEA.
  • ARTICOLI SU RIVISTE SCIENTIFICHE: Bianchi E. (2012), “Il ruolo dei panini nell’economia digitale”, in Rivista di Marketing n. 1, 2012.
  • ARTICOLI NON SCIENTIFICI: Bianchi E. (2012) “Ecco il ruolo dei panini: una rivoluzione commerciale” in Wired n. 3 2012.