Curriculum
Anna M. Siekiera, nata a Varsavia, ha studiato nelle Facoltà di Lettere dell'Universytet JagielloĊski di Cracovia e dell’Università degli Studi di Firenze, laureandosi in Storia della Lingua Italiana presso l’Ateneo fiorentino. Ha usufruito delle borse di studio dell’Accademia della Crusca e del Centro di Studi sul Classicismo di San Gimignano. Dottore di Ricerca in Linguistica Italiana. L’Italia linguistica: diacronia e sincronia (Università degli Studi di Firenze, 1998), ha ottenuto il premio per la ricerca nell’ambito del progetto europeo “Giovanni Bardi conte di Vernio” e il premio “Giovanni Boccaccio 2001”. Dopo il biennio dell’attività di post-dottorato, negli anni 2001-2005 è stata assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Firenze con il progetto dedicato all’opera letteraria di Leon Battista Alberti. Nel 2004 ha ottenuto l'idoneità di professore associato di Linguistica italiana (L-FIL-LET/12) e dall'a. a. 2005-2006 insegna all'Università del Molise Storia della lingua italiana, Linguistica italiana, Filologia dantesca. Ha diretto l'unità locale (UNIMOL) dei Progetti di ricerca di interesse nazionale (PRIN) nel 2006 e nel 2008.
Nel 2014 ha ottenuto l’abilitazione di professore ordinario nell’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN 2012 e riconfermata nell'ASN 2018-2020).
Inoltre, è stata consulente scientifica del "Grande dizionario italiano-polacco", Varsavia PIW, e membro del comitato scientifico internazionale per il Convegno del centenario dantesco all’Università di Varsavia (“Dante dei moderni”, dicembre 2015).
Fa parte del comitato scientifico di «Studi della grammatica italiana».
Dal 2015 è responsabile del Polo Molise per la lingua italiana, all’interno del progetto nazionale “Lincei per la nuova didattica”.
Dal settembre 2017 Presidente del Corso di laurea in Lettere e Beni culturali.
Socia corrispondente dell'Accademia Colombaria di Firenze. .
https://unimol.academia.edu/SiekieraAnnaMaria
Ha approfondito alcune questioni di storia della lingua italiana del Quattro e del Cinquecento. A questi secoli, infatti, ha dedicato la sua attività di ricerca, fondata sullo studio di manoscritti, incunaboli e cinquecentine (dalle lettere private ai volgarizzamenti ai trattati di ambiti diversi), volta a descrivere sia i fenomeni linguistici (il fiorentino cinquecentesco) sia i processi culturali che si rispecchiano nella formazione del lessico colto (dalla musica alla filosofia, dalla poetica alla critica d’arte: Riscrivere Aristotele: la formazione della prosa scientifica in italiano 2014), nell’organizzazione testuale dei testi scientifici (Aspetti linguistici e stilistici della prosa scientifica di Benedetto Varchi 2007) e di quelli divulgativi (Delineare con le parole. Le guide di Roma nel Cinquecento 2009). Ha pubblicato, inoltre, i lavori sui letterati e sulle accademie nel Cinquecento (Giorgio Bartoli: Lettere a Lorenzo Giacomini, Firenze 1997; Il volgare nell'Accademia degli Alterati 2005; La questione della lingua di Alessandro Piccolomini 2011), sul lessico della musica nel Rinascimento (Tradurre per musica. Lessico musicale e teatrale nel Cinquecento, Paris 2000) e su Leon Battista Alberti (Bibliografia linguistica albertiana, Firenze 2004; La scrittura volgare di Leon Battista Alberti 2007). All’interno del gruppo di ricerca sulla «Letteratura architettonica dei secoli XV-XVII» (da coordinatore dell'unità locale nel Progetto di ricerca d'interesse nazionale - PRIN 2006) si è occupata del linguaggio tecnico delle "Antichità di Roma" (Letteratura descrittiva in volgare 2010), così come dei trattati e delle traduzioni di Bernardino Baldi (L'ingegno e la maniera di B. Baldi, 2009, e l'edizione di Bernardino Baldi, Descrittione del Palazzo ducale d’Urbino, Alessandria 2010). Nell'ambito del PRIN 2008 (da coordinatore dell'unità locale per il progetto «Architettura e identità locali») ha condotto gli studi sull’ambiente letterario e artistico della Firenze medicea e, in particolare, sulla scrittura d’arte di Giorgio Vasari (Identità linguistica del Vasari «artefice», I e II parte, 2013; Note sul lessico delle «Vite» di Giorgio Vasari fra la Torrentiniana e la Giuntina 2015; L'italiano delle arti nelle due edizioni delle «Vite» di Giorgio Vasari. L'architettura 2019). Ha affrontato le questioni inerenti la formazione del lessico architettonico italiano (Latin and Italian Vernaculars in Architectural Literature from the Middle Ages to the Renaissance 2018).
Ha dedicato molte ricerche alla figura e all’attività di Benedetto Varchi, accademico «Infiammato» e «Fiorentino», promotore della scrittura scientifica in italiano e autore del più significativo trattato di linguistica del Cinquecento (Benedetto Varchi, in «Autografi dei letterati italiani. Il Cinquecento», a cura di Motolese, Procaccioli, Russo del 2009; Benedetto Varchi nell'«Enciclopedia dell'italiano», 2011; L'eredità del Varchi, 2013; I lettori di Aristotele nel Cinquecento: i libri e le carte di Benedetto Varchi 2013). Negli ultimi anni studia la tradizione manoscritta ed editoriale delle Osservazioni intorno al parlare, e scriver toscano di Giovan Battista Strozzi il Giovane (1551-1634).
Sul versante delle ricerche intorno all'italiano contemporaneo, si è dedicata al linguaggio settoriale della scrittura "del" e "sul" design (Come scrivono i designer, in «Ais/Design» 2015, con Elena Dellapiana del Politecnico di Torino; «Stile industria», il design e la scrittura tecnica italiana negli anni Cinquanta del Novecento 2018, Linguaggi tecnici del Novecento. L'italiano del design, in Trasversalità delle lingue e dell'analisi linguistica, a cura di G. Fiorentino, C. Ricci e A. Siekiera, Firenze 2018.