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Curriculum - Prof. Luigi MONTELLA

Curriculum

Luigi Montellaè professore ordinario a tempo pieno di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione dell’Università degli Studi del Molise. Insegna Letteratura italiana nel corso di laurea triennale in Lettere e Beni culturali, Letteratura italiana e Filologia della letteratura italiana nel corso di laurea magistrale in Letteratura e Storia dell’arte; insegna, inoltre, Letteratura italiana e Didattica del testo letterario nel corso di laurea in Scienze della Formazione primaria. È stato commissario ministeriale per le conferme in ruolo di professori associati e ordinari, membro della commissione dell'esame finale per il conseguimento del dottorato in Letteratura italiana.

Nel corso degli anni ha partecipato come relatore a convegni di carattere nazionale e internazionale ed è stato più volte invitato a svolgere lezioni ai dottorandi nelle discipline umanistiche; ha partecipato a vari progetti di ricerca assegnati alle varie università. Nel 2018 è stato nominato dal Miur nella commissione tecnico-scientifica del concorso a dirigente scolastico.

All’interno del Dipartimento SUSeF ricopre le seguenti cariche istituzionali: 1) membro della commissione dell’Unità di Gestione della Qualità; 2) membro della commissione del Centro Linguistico di Ateneo; 3) membro eletto nella Giunta.

È condirettore della collana «Civiltà letteraria italiana», presso l’Edisud di Salerno. È membro del Comitato Scientifico della rivista «Misure critiche» (ANVUR: A) e membro del Comitato Scientifico Nazionale e del Comitato Scientifico Internazionale della rivista «Sinestesie» (ANVUR: A).

Nella ricorrenza dedicata ai Settecento anni dalla morte di Dante, ha ideato, organizzato -presso l’Università del Molise- condotto e introdotto, con un intervento specifico, la «Giornata internazionale di studi interdisciplinari», svoltasi il 27 novembre 2021. Ha, inoltre elaborato, sempre in occasione delle ricorrenze dantesche, una riflessione su alcuni versi del V canto dell’Inferno, pubblicata nel volume Citar Dante.

Ha indirizzato la propria attività di ricerca verso lo studio della lirica femminile nel Cinquecento e della produzione marinista nel Seicento, con un’attenzione -oltre che alla ricerca di archivio- alla ricomposizione e all’analisi filologica dei testi, curandone l’edizione a stampa con un’adeguata presentazione storico-letteraria. Né ha tralasciato alcune esperienze petrarchiste del Quattrocento toscano, come testimonia il saggio dedicato alle liriche inedite del Liber amatorius dell'umanista Antonio Forteguerri di Pistoia, con la presentazione dei mss. 2892 della Riccardiana di Firenze e A 58 della Bibl. Forteguerriana di Pistoia.

Ha pubblicato in edizione critica i seguenti  testi inediti:

- le None Rime di Laura Terracina (ms. Palat. 229, E, 5, 10, 32, composto da cc. 118, conservato presso la biblioteca Naz. di Firenze. 287 sono i componimenti: 232 sonetti, 40 ottave, 10 madrigali, 1 cap., 1 epistola, 1 ode, 1 componimento in distici, 1 canzone);

- le Rime di Antonio Muscettola, con l’inedito Panegirico della vertù (ms. XIII E 25, presso la Biblioteca Nazionale di Napoli);

- le Poesie satiriche e giocose di Giulio Acciano, riprodotte da manoscritti idiografi (ms.: XIV E. 13 Fondo San Martino 271 della Biblioteca Nazionale di Napoli; XXII C. 4, XIV E. 12, XIII C. 26, Biblioteca Naz. di Napoli sez. mss.), con un’analisi critico-filologico-linguistica, edite nella collana «L'infinita durata», presso le Edizioni dell'Orso, ancora diretta da Giorgio Bàrberi Squarotti.

È stato, inoltre, editore dei Sonetti di Baldassarre Pisani, seguiti nel loro percorso editoriale, con riferimento -in apparato- alle varianti proposte dall’autore nelle diverse redazioni a stampa.

Ha pubblicato, in un'edizione ampiamente commentata, i Sonetti di Antonio de' Rossi (stampati nel 1661), rivolgendosi allo studio, amplissimo e poco indagato finora, delle teorie, delle teologie, delle interpretazioni del cristianesimo come sviluppo e anche come posizioni alternative del corpus non più unitario della riforma cattolica post-tridentina, verificando in questo modo, per il tramite della sensibile esperienza poetica del De' Rossi, l'eco in Italia e più specificamente a Napoli e nel Sud di nuove indagini teologiche e di nuove inquietudini storico-culturali.

Le varie edizioni -tutte corredate di commento scientifico- lo hanno visto impegnato a introdurre ogni singolo componimento sia dal punto di vista metrico, sia da quello storico, sia per quel che riguarda gli avvenimenti a cui il rimatore si rivolge, sia per i dedicatari molto indicativi per fissare meglio le ragioni e i modi della scrittura, sia per l'esplicazione dei concetti e delle metafore, in particolare nella tradizione barocca (marinista), sempre molto ardue e allusive nelle trasformazioni, per l'uso attuale e i messaggi, di nomi dei miti antichi e di costumi e di attività e di luoghi concreti, capaci tuttavia di rilevare il concetto predicato dal rimatore.

Concludono l’esegesi cinque-secentesca gli studi dedicati alle corrispondenze teoriche tra Bernardo e Torquato Tasso, alla poesia femminile ai tempi di Costanza d’Avalos, all'importante ruolo svolto da Paolo Beni nel dibattito tra i cruscanti e gli anticruscanti, alla poesia satirica di Bartolomeo Dotti, all'opera poetica di Tommaso Gaudiosi e alla tecnica della scrittura di resoconto dello stesso (Il tempio rinascente in corso di pubblicazione), alla funzione ricoperta dalla Secchia rapita di Alessandro Tassoni, all'interno del 'moderno' genere del poema eroicomico.

Il saggio La lirica nella seconda metà del Seicento: tra pluriprospetticità e modernità della retorica analizza, invece, la funzione della forma poetica come espressione del dibattito teorico-filosofico, rendendo manifesta la sperimentazione di un nuovo riutilizzo delle regole. 

A Vittorio Alfieri ha dedicato un'originale lettura di una sua poco frequentata poesia giovanile, ricostruendo la storia del testo e le intenzioni che la originarono, unitamente all'analisi dei processi stilistici e retorici che ancora oggi ne determinano l'originalità.

Gli studi dedicati all'Ottocento lo hanno visto impegnato sulle singolari riconversioni dei debiti contratti da Giacomo Leopardi con la tradizione, sulle presenze leopardiane nelle liriche di Giuseppe Ricciardi, sulla produzione letteraria di Isabella Teotochi Albrizzi, sui Racconti di Federico Verdinois, sulla scrittura di Giuseppe Pitrè e sulla visione antirealistica della poesia seicentesca maturata negli scritti di Francesco de Sanctis. È a sua cura, infine, il volume Studi e leggende popolari di Giuseppe Pitrè nell'Edizione Nazionale delle Opere, con un'introduzione nella quale si analizza, tra le altre cose, la visione positivistica che orientava la ricerca dell'autore, esplicitando le originali posizioni assunte dal demopsicologo nei confronti delle teorie critico-letterarie e linguistiche dibattute tra gli intellettuali del tempo.

Il proprio interesse scientifico è stato orientato anche verso la ricerca di archivio, volta al recupero di talune esperienze che contraddistinsero la stampa periodica di Napoli tra Sette e Ottocento, còlte non solo nella loro dimensione storica, ma anche nelle problematiche e nelle discussioni teoriche e metodologiche. Frutto di questa attività di studio sono le pubblicazioni: «Il Giornale letterario di Napoli (1793-1799)» e «Il Caffè del molo (1829-1832)».

La particolare attenzione dedicata alla pubblicistica e alla stampa periodica ha segnato anche alcune indagini scientifiche sulla critica letteraria del Novecento. La scrittura critica è stata oggetto, infatti, di un esame puntuale che lo ha visto impegnato nella ricostruzione degli aspetti ideologici e storico-letterari di alcuni autori ed ermeneuti che svolsero un ruolo chiave nel processo culturale tra gli anni 1915-1930 e 1940-1970. Del primo periodo si sono raccolti, per la prima volta, gli scritti critici di Giuseppe Raimondi e analizzati come esempio delle posizioni estetiche, filosofiche e letterarie che caratterizzarono il dibattito culturale per più di un ventennio. Del secondo periodo sono stati oggetto di analisi: Carlo Salinari, Manlio Cancogni, Aldo De Jaco, studiati attraverso gli articoli pubblicati sui quotidiani e i periodici dell’epoca, riportati alla luce grazie a un minuzioso spoglio di migliaia di pagine di giornali e offerti alla comunità scientifica in una estrema sintesi dove si documenta il contenuto di ogni singolo intervento. All’interno di questa linea di indagine si colloca anche la cura dell’Indice: degli autori dei contributi critici, dei titoli dei contributi critici, dei soggetti, delle riviste, dei saggi, dei libri recensiti, dei recensori e l’indice cronologico della rivista «Misure critiche», negli anni della sua prima serie 1971-1998 (I-XXVIII).

Per quanto concerne la prosa novecentesca, alla ‘Prosa d’Arte’ ha dedicato un ampio quadro storico e letterario, mentre indagini di tipo filologico-linguistico hanno caratterizzato lo studio dedicato ai racconti di Giuseppe Raimondi, autore molto trascurato quanto meritevole di essere rivendicato al nostro migliore Novecento. Sono stati raccolti tutti gli scritti di Raimondi pubblicati su riviste negli anni 1915-1930 e analizzati attraverso i tratti morfologico-semantici, verificando i modi della prosa nel suo costituirsi e nel progressivo maturare. La lettura del testo è stata adoperata come elemento basilare per la ricerca di una definizione di prosa novecentesca che va al di là degli steccati consueti.

Particolare attenzione è stata rivolta, inoltre, alla produzione letteraria di Italo Calvino, al quale sono state dedicate, nel tempo, due monografie e due saggi. Dello scrittore si è proposto un profilo essenziale, nel tentativo di portare in superficie -allontanandosi dai numerosi quanto fondamentali studi che nel tempo si sono succeduti sull'autore- il filo sotterraneo che unisce i suoi scritti, con l’idea di superare la visione critica che lo vuole autore realista, fortemente impegnato nel dopoguerra, in una volontà di prosa narrativa nata dalla pratica militante, e, negli anni Ottanta, approdato alla riflessione quasi metatestuale. Gli studi sulla prosa d’arte, su Raimondi e Calvino collegano alcuni momenti della produzione letteraria italiana alla cultura letteraria e linguistica europea tra Otto e Novecento.

Le pagine dedicate alla raccolta poetica di Pier Paolo Pasolini (Sonetto primaverile), insieme alla Ballata intellettuale per Titov, alla poesia di Giose Rimanelli, di Giorgio Bàrberi Squarotti, quelle rivolte ad alcune esperienze della narrativa di fine secolo e alla rilettura dell’iconografia manzoniana in alcuni artisti contemporanei concludono l’attraversamento critico dedicato al Novecento.

Molti dei suoi lavori sono citati in riviste, cataloghi, saggi e studi nazionali internazionali, nelle schede bibliografiche delle voci sugli autori della Storia della letteratura italiana (Salerno Editrice), dell'Enciclopedia Treccani, nell'Edizione Nazionale Opere di B. Croce, etc., e recensiti in importanti riviste nazionali.